Italia in allerta Dengue.

La dengue, malattia infettiva tropicale trasmessa dalle zanzare Aedes, provoca febbre, dolori muscolari, mal di testa, nausea e, in casi gravi, la dengue emorragica con sanguinamenti e morte. Originariamente diffusa nei tropici, la sua presenza si è estesa a causa dei cambiamenti climatici e degli spostamenti globali, incluso l’Europa e l’Italia. Qui, concentreremo l’indagine sulle cause e sulle strategie di contenimento della crescente diffusione.

Indice

La situazione in Italia

In Italia, la dengue è considerata una malattia di importazione, ossia contratta da persone che hanno viaggiato in aree endemiche. Tuttavia, nel 2023, si è registrato il più alto numero di casi e di trasmissioni autoctone di dengue fino ad ora, secondo uno studio pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità1. Questo significa che alcune persone si sono ammalate di dengue senza aver lasciato il territorio nazionale, ma essendo state punti da zanzare infette presenti in Italia.

Dal 14 febbraio, infatti, l’Italia ha intensificato le misure di sicurezza contro il virus della Dengue, alzando l’alert in risposta a una circolare emanata dalla direzione Prevenzione del ministero della Salute.

Gli Uffici di sanità marittima aerea e di frontiera (Usmaf-Sasn) sono stati incaricati di effettuare rigorosi controlli su mezzi e merci provenienti da Paesi ad alto rischio o endemici per la Dengue. In meno di due settimane, sono stati completati i primi controlli, mirati a prevenire l’importazione di zanzare infette e garantire la sicurezza sanitaria del territorio.

Questo fenomeno è dovuto alla presenza in Italia di alcune specie di zanzare in grado di trasmettere il virus della dengue, come Aedes albopictus (zanzara tigre) e Aedes aegypti (zanzara gialla). Queste zanzare si sono adattate al clima e all’ambiente italiano, sfruttando le fonti di acqua stagnante e le aree urbane. Inoltre, queste zanzare possono acquisire il virus da persone infette di ritorno da viaggi in zone endemiche e poi trasmetterlo ad altre persone sane.

Quali sono le cause della diffusione

  • I cambiamenti climatici, che hanno determinato un aumento delle temperature medie. Una riduzione delle precipitazioni e una maggiore variabilità stagionale. Queste condizioni favoriscono la sopravvivenza e la riproduzione delle zanzare vettori, che possono essere attive per periodi più lunghi e in aree più ampie.
  • Gli spostamenti delle persone, che hanno aumentato il rischio di importazione e di diffusione del virus della dengue. Infatti, le persone che viaggiano in paesi tropicali e subtropicali possono contrarre la malattia e poi portarla in Italia, dove possono essere punti da zanzare locali che diventano così infette.
    • La scarsa prevenzione e il ritardo nella diagnosi, che rendono difficile il controllo e il contenimento della malattia. Infatti, molti casi di dengue non vengono riconosciuti o segnalati, sia perché i sintomi possono essere confusi con quelli di altre malattie, sia perché le persone non si rivolgono al medico. Inoltre, non esistono vaccini o farmaci specifici per la dengue, quindi il trattamento si basa solo sui sintomi e sulla somministrazione di liquidi.

Cure e prevenzione della dengue

La dengue non ha una cura mirata, ma la buona notizia è che nella maggior parte dei casi, il corpo combatte l’infezione in circa due settimane. Le cure di supporto per accelerare la guarigione includono il riposo completo, l’uso di farmaci antifebbrili e l’importante somministrazione di liquidi per contrastare la disidratazione, inoltre per contrastare la diffusione.

  • Proteggersi dalle punture di zanzara, utilizzando repellenti, zanzariere, abiti coprenti e evitando le ore di maggiore attività delle zanzare (alba e tramonto).
  • Eliminare o trattare le fonti di acqua stagnante, dove le zanzare depongono le uova, come vasi, secchi, bottiglie, pneumatici, bidoni, grondaie, fontane, piscine, ecc.
  • Segnalare al medico la comparsa di febbre, dolori o eruzioni cutanee, soprattutto se si è stati in zone endemiche. In caso di sospetta dengue, è importante evitare l’uso di farmaci antinfiammatori o anticoagulanti, che possono aumentare il rischio di sanguinamento.
  • Collaborare con le autorità sanitarie, rispettando le indicazioni per la sorveglianza, la diagnosi e il trattamento dei casi di dengue.

La dengue è una malattia che può avere conseguenze gravi per la salute e per la qualità della vita delle persone. Per questo, è importante informarsi, prevenire e agire per limitare il suo impatto e la sua diffusione in Italia.

Cosa ne pensano i maggiori esperti :

Alessandro Marcello, responsabile del laboratorio di virologia molecolare dell’Icgeb di Trieste;

ha sottolineato che la dengue è una malattia a rischio pandemico, favorita dai cambiamenti climatici e dagli spostamenti delle persone. Ha aggiunto che l’Italia ha il vantaggio di avere un piano nazionale di prevenzione e un nuovo vaccino in fase di sperimentazione12.

Roberto Ieraci, infettivologo e membro del gruppo strategie vaccinali della Regione Lazio;

ha spiegato che la dengue si è evoluta da malattia sporadica a grave problema di salute pubblica, con importanti complicanze economiche e sociali. Ha affermato che l’Europa e l’Italia sono a rischio di trasmissione autoctona, ma che si può contrastare la malattia con misure di sorveglianza, diagnosi e trattamento, nonché con il monitoraggio e il controllo delle zanzare vettori3.

Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova;

ha avvertito che in Italia c’è il potenziale per avere un focolaio di dengue, se una zanzara infetta punge una persona che ha contratto il virus all’estero. Ha consigliato di proteggersi dalle punture di zanzara, eliminare le fonti di acqua stagnante e segnalare al medico la comparsa di febbre, dolori o eruzioni cutanee4.